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Addio al leggendario sassofonista Pharoah Sanders. Esponente Free Jazz, aveva 81 anni
Scritto da Marco Scolesi   
domenica 25 settembre 2022
Lutto nel mondo del jazz. L'altro ieri a 81 anni è morto Pharoah Sanders, leggendario sassofonista. L'annuncio è stato dato dalla sua etichetta discografica, la Luaka Bop, su Twitter. "Siamo sconvolti nel condividere la notizia che Pharoah Sanders è deceduto. È morto serenamente circondato dalla famiglia e dagli amici a Los Angeles questa mattina presto. Sempre e per sempre l'essere umano più bello, possa riposare in pace".   

Nato Farrell Sanders a Little Rock, in Arkansas, il 13 ottobre 1940, inizia la sua carriera suonando il sax tenore in California, a Oakland. Si trasferisce a New York nel 1961. Lì suona con Sun Ra da cui riceve il nome d'arte Pharoah, il Faraone. Sale alla ribalta nel 1965, anno in cui entra nella band di John Coltrane, iniziando a sperimentare con quella musica che successivamente sarà conosciuta come Free Jazz. Sempre nel 1965 registra con Coltrane "Ascension", opera manifesto del Free Jazz, oltre che "Meditations", "Kulu se Mama", "Om" ed "Expression". Partecipa nel 1968 all'incisione di "Communications", album della Jazz Composer's Orchestra Association di Mike Mantler e Carla Bley nel quale suona, come ha detto John Zorn, "il più intenso e illuminante solo di sax tenore mai registrato". Ornette Coleman lo "proclama" il miglior sax tenore al mondo.

Nel 1969 pubblica per la casa discografica Impulse! il suo album di maggior successo, "Karma", che riscosse particolare gradimento di pubblico grazie alla presenza del brano "The creator has a master plan", ripreso in seguito da numerosi artisti, Louis Armstrong in testa. Nel 1971 ha partecipato a "Journey in Satchidananda" di Alice Coltrane, un'altra pietra miliare del jazz modale e d'avanguardia. Dopo aver lasciato la casa discografica Impulse!, nel 1973, Sanders ha pubblicato album per Arista e per l'etichetta di jazz d'avanguardia India Navigation, prima di pubblicare una serie di dischi per l'etichetta Theresa negli anni 80. Sebbene la sua produzione abbia iniziato a rallentare negli anni 90, Sanders ha continuato a fare tournée e a collaborare per tutti gli anni 2000. Di recente, dopo aver ascoltato una composizione del produttore elettronico britannico Sam Shepherd, ovvero Floating Points, ha chiesto di collaborare con lui: l'album che ne è scaturito, "Floating Points", registrato nel 2019 con la London Symphony Orchestra, è stato il primo nuovo lavoro di Sanders in più di dieci anni ed è stato ampiamente acclamato dalla critica.

Pharoah Sanders è noto per il suo stile ricco di suoni violentissimi ed estremi e per l'utilizzo della tecnica "Sheets of Sound". "Sheets of Sound" è un'espressione coniata nel 1958 da Down Beat, rivista jazz, in particolare dal critico Ira Gitler, per descrivere il nuovo e unico stile di improvvisazione di John Coltrane. Gitler usò per la prima volta la definizione nel commento al disco "Soultrane" (1958).  Coltrane sviluppò uno stile d'improvvisazione molto particolare, costituito da un fraseggio denso di scale in rapidissima successione: centinaia di note, dai registri più bassi a quelli più alti, nel valore sedicesimi o minore, ordinate prevalentemente in strutture irregolari come quintine e settimine. Il tutto suonava come una sorta di glissato.