| Home | Cerca | Galleria Immagini | The Mellophonium Bookshop |
mercoledì 08 maggio 2024
Direttore: Romano Lupi
Responsabile online: Marco Scolesi
| News | Articoli | Rassegne | Recensioni | Interviste |
Nice Jazz Festival Sessions: clima di festa alla Maison de l'Etudiant con il pianista Antonio Faraò
Scritto da Adriano Ghirardo   
giovedì 26 maggio 2022
NIZZA - Uno dei maggiori pregi nella programmazione delle Nice Jazz Festival Sessions sta nella capacità di offrire uno spaccato variegato della scena moderna. La serata del 18 maggio, tenutasi presso la Maison de l’Etudiant e avente in programma il quartetto di Syna Awel e il trio di Antonio Faraò, ha permesso al pubblico che gremiva la sala di ascoltare musiche così diverse seppur riconducibili nell’alveo della musica afroamericana. La cantante ha aperto la serata col repertorio del nuovo cd “Tayri” alla guida di un gruppo completato da Beatrice Alumni al piano, Jean Luc Danna (più conosciuto come batterista) al basso elettrico e Alain Ruard alle percussioni. Le canzoni, in lingua berbera, creano un coinvolgente mélange tra le evoluzioni jazzistiche della Alumni, la pulsazione ritmica del basso che sa di Africa e il discreto accompagnamento ritmico di Ruard. Omaggi all’amore e alla ricerca dell’armonia umana che solo la musica etnica, con la sua capacità di unire culture diverse, può assicurare in questo periodo di nazionalismi e guerre. Dopo un caloroso applauso si è passati al clou della serata con l’esibizione del pianista romano, ormai assurto ai massimi livelli internazionali. Il contrabbassista russo Yuri Goloubev e il batterista serbo Vladimir Kostadinovic rappresentano una sezione ritmica ideale per sostenere le improvvisazioni di Faraò che, tra composizioni originali dedicate ai figli, alla tragedia dei bambini siriani e al sodale sassofonista Chico Freeman e alcune riletture di classici, ha tenuto col fiato sospeso l’attento pubblico nizzardo. Non è mancata la classica “Black inside”, composizione di Faraò compresa nel disco omonimo del 1999 che rappresenta una dichiarazione di intenti per un pianista che, lungi dal seguire la corrente europea, si rifà alla lezione dei suoi maestri, segnatamente Herbie Hancock e Mc Coy Tyner. Quando si pensava che il concerto andasse a terminare sono iniziate le sorprese: la brillante esibizione dell’ungherese Tony Lakatos al sax tenore in una splendida versione della coltraniana “Impressions” e un blues in cui la direttrice del Nice Jazz Festival Frederica Randrianome alla voce e il giovanissimo Dominique Faraò alla batteria hanno concluso la serata in un clima di festa.

(9 fotografie di Lello Carriere alle pagine 130 e 131 della Galleria immagini)