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Recensendo [cd]: "Dolphyology-Complete Eric Dolphy for solo guitar" di Samo Salamon
Scritto da Adriano Ghirardo   
sabato 26 marzo 2022
L'estrema destrezza solistica e le soluzioni armoniche all'avanguardia hanno, talvolta, oscurato le doti compositive di Eric Dolphy non consentendogli il riconoscimento autoriale riservato ad altri giganti quali Monk e Coltrane. Ci pensa il quarantatreenne chitarrista sloveno con questo doppio cd in cui arrangia per sola chitarra acustica o improvvisa liberamente sul canovaccio offerto dalle composizioni del genio di Los Angeles. Questo disco può essere considerato il “gemello diverso” di “Ornethology”, disco del 2003 in cui, con l'ausilio di Achille Succi, Salvatore Maiore e Zlatko Kaucic, celebrava l'altro polistrumentista che ha rivoluzionato il jazz e la musica contemporanea tout court. Il disco è frutto del prolungato isolamento causato dalla pandemia durante il quale Salamon ha riascoltato in maniera approfondita il materiale originario, lavorato sugli arrangiamenti e preso il coraggio per affrontare in maniera solitaria le iconiche composizioni dolphyane. Il risultato, registrato nel proprio studio casalingo, è quello di una session molto spontanea in cui viene privilegiata la qualità espressiva alla perfezione formale. Si percepisce la riverenza verso il maestro e la voglia di dare un'altra veste strumentale ai suoi brani basandosi, per sua ammissione, sul modello di Miles Okazaki che fece un lavoro simile sul repertorio di Monk. Nelle improvvisazioni (“Inner flight”) che chiudono i due cd Salamon abbandona le chitarre acustiche a sei e dodici corde usate nel disco in favore del mandolino che offre una sonorità inattesa sia per Dolphy che per i suoni tipici del chitarrista di Maribor.