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Recensendo [cd]: "Ojos de Gato" di Giovanni Guidi
Scritto da Adriano Ghirardo   
mercoledì 21 luglio 2021
L'omaggio ad una figura importante della storia del jazz non si presenta mai come una operazione facile. Non sono rare le occasioni in cui, ad una adesione di facciata, non corrisponda una reale comprensione del mondo musicale che si va a rileggere. Ma bastano pochi secondi dell'iniziale “Revoluciòn” per fugare ogni dubbio sull'onestà del progetto: gli arpeggi del piano, la forza percussiva della ritmica e il suono caldo e graffiante del tenore testimoniano la conoscenza e il rispetto per Gato Barbieri e la voglia di reinventarlo per il pubblico della nostra epoca. Giovanni Guidi ha scelto un "parterre de rois" per questa incisione: James Brandon Lewis (sax tenore), Gianluca Petrella (trombone), Brandon Lopez (contrabbasso), Chad Taylor (batteria) e Francisco Mela (batteria e percussioni) aderiscono pienamente allo spirito originario mescolando free jazz post-coltraniano, musica latina e quel gusto melodico che ha reso immortali le improvvisazioni del sassofonista di Rosario. Attraverso undici composizioni originali Guidi guarda, con gli “occhi del gatto” e i suoi, uomini e luoghi che hanno segnato la storia: “Roma 1962” dedicato a Enrico Rava e Franco D'Andrea che collaborarono con Barbieri nella sua residenza italiana, “Café Montmartre” che ricorda l'esperienza europea con Don Cherry e Aldo Romano mentre “Laura” omaggia l'ultima compagna di vita di Gato. Il pianista di Foligno lascia ampi spazi improvvisativi ai colleghi privilegiando un ruolo di direzione musicale ed enfatizzando quel ruolo “collettivo” che, musicalmente e politicamente, sembra lontano quanto gli anni 70 lo sono dalla contemporaneità. Complimenti a Guidi e alla Cam Jazz per questo progetto che si candida tra i migliori lavori del jazz italiano di quest'anno.