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Recensendo [cd]: "Resonance" e "Rhapsodies" di Roberto Ottaviano
Scritto da Adriano Ghirardo   
venerdì 02 ottobre 2020
Pochi musicisti possono vantare un curriculum vasto e variegato come quello del sessantatreenne sassofonista barese. Frequentatore del jazz mainstream quanto dell’avanguardia (le sue collaborazioni vanno, tra gli altri, da Dizzy Gillespie e Chet Baker a Tony Oxley e Misha Mengelberg) ha approfondito composizione e arrangiamento con George Russell non tralasciando lo studio della classica contemporanea e tutte queste influenze sono state la base per trovare un proprio suono originale. Il nuovo capitolo della sua collaborazione con l’etichetta Dodicilune è costituito da un doppio album con due progetti differenti (Extended Love ed Eternal Love) che hanno in comune, oltre ad alcuni membri del gruppo, una visione libera e aperta sul jazz contemporaneo. Le influenze di Coltrane e Ornette sono le più evidenti ma la personalità dei musicisti impegnati consente di rilasciare un prodotto fresco e pieno di quell’ amore, citato nel nome dei due gruppi, che rimanda alla stagione più mistica del jazz moderno. Marco Colonna al clarinetto, Giorgio Pacorig al piano e Fender Rhodes, Giovanni Maier al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria costituiscono il nucleo basico dei due gruppi a cui si aggiungono, in Extended Love, il piano di Alexander Hawkins, il basso di Danilo Gallo e la batteria di Hamid Drake. Dopo il successo di critica e pubblico degli ultimi due lavori ("Sideralis" ed "Eternal Love") Ottaviano si candida nuovamente a primeggiare nei referendum della stampa specializzata.