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Berchidda: Time in Jazz dal 9 al 16 agosto. Tutti i concerti e la mostra per i 10 anni Tuk
Scritto da Marco Scolesi   
domenica 09 agosto 2020
BERCHIDDA - Tutto pronto, nel rispetto delle norme anti Covid-19, a Berchidda per il festival Time in Jazz giunto alla sua trentatreesima edizione. Si comincia il 9 agosto per andare avanti fino al 16 agosto. Saranno dunque otto giornate piene di musica, e non solo, con appuntamenti in agenda dal mattino fino alla notte già inoltrata, fra Berchidda, paese natale del direttore artistico Paolo Fresu, e gli altri centri del nord Sardegna che aderiscono quest’anno al suo circuito: Arzachena, Bortigiadas, Cheremule, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Mores, Nulvi, Ploaghe, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Bulzi, Luogosanto e Porto Rotondo.

I CONCERTI

Uno dei concerti più attesi è quello di Daniele Silvestri, è dedicato a Fabrizio De André a L’Agnata: il cantautore romano sarà di scena in quella che fu la dimora del cantautore genovese nei pressi di Tempio Pausania proprio nella giornata d’apertura, domenica 9 agosto a partire dalle 18. Questo il calendario dei concerti serali in programma nella piazza del Popolo a Berchidda: apre la serie, martedì 11, Paolo Fresu alla testa del Devil Quartet, con Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, mercoledì 12 riflettori puntati su Rita Marcotulli in trio, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Israel Varela alla batteria, un’altra protagonista del jazz italiano, la cantante Cristina Zavalloni, al centro dei riflettori giovedì 13, accompagnata da Cristiano Arcelli al sax alto, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Alessandro Paternesi alla batteria, mentre la sera di Ferragosto arriverà il gruppo Voodoo Sound Club del sassofonista Guglielmo Pagnozzi con Roy Paci ospite della formazione. Completa la locandina delle serate in piazza del Popolo il quartetto di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, con Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria ad affiancare il trombettista torinese e il sassofonista di Terracina nel progetto “Connections” di scena venerdì 14. Fitta serie di concerti nelle diverse località. Tra i protagonisti principali, una rappresentanza di musicisti che hanno registrato per la Tuk Music, l’etichetta fondata e diretta da Paolo Fresu, che festeggia in questo 2020 i suoi primi dieci anni di attività: una ricorrenza cui Time in Jazz renderà omaggio anche con una mostra. Ecco dunque il duo formato dal bandoneonista Daniele Di Bonaventura e il chitarrista Marcello Peghin (la mattina del 12 agosto a Bortigiadas), quello del trombettista Luca Aquino e il fisarmonicista Carmine Ioanna (l’11 mattina a Ploaghe), e quello che vede insieme il sassofonista Raffaele Casarano e il contrabbassista Marco Bardoscia (il 13 pomeriggio a Loiri Porto San Paolo), il trio intestato al batterista Stefano Bagnoli (la mattina del 14 a Mores), quello guidato dal contrabbassista Marco Bardoscia (il pomeriggio dello stesso giorno a Cheremule) e l’Organ Trio del chitarrista Bebo Ferra (la mattina del 13 a Ittiri), il trombonista Alessandro Tedesco con il suo Low Frequency Quartet (l’11 pomeriggio a Nulvi), il pianista Giuseppe Vitale (in solo il pomeriggio del 12 a Bulzi), il quartetto d’archi Alborada di scena il 9 mattina nella Chiesa di San Sebastiano, a Berchidda, e poi un’ospite d’eccezione come la cantante Maria Pia De Vito (il 10) al Castello di Baldu, nei pressi di Luogosanto. Oltre al concerto con il Devil Quartet sul palco di piazza del Popolo, nella sua Berchidda (la sera dell’11), altri due impegni attendono Paolo Fresu, che sarà di scena in trio con Marco Bardoscia e il pianista Dino Rubino alle prese con le musiche di “Tempo di Chet” (per l’ultimo atto del festival, al tramonto del 16 agosto, alla Laguna di San Teodoro) e alla testa del suo quintetto (il 10 sera ad Arzachena), una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz, con i suoi trentasei anni di attività, con Fresu suoneranno Tino Tracanna ai sax, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria. Oltre a questi nomi, il cast del festival è impreziosito dalle presenze della cantante Karima, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte (a chiudere la giornata inaugurale, la sera del 9 agosto, a Porto Rotondo), del trio del contrabbassista algherese Salvatore Maltana (con Marcello Peghin alla chitarra e Max De Aloe all’armonica), e di Antonello Salis (la mattina del 10 a Telti), pianista e fisarmonicista sardo che quest’anno spegne settanta candeline, di Giacomo Vardeu, giovanissimo virtuoso dell’organetto diatonico (il pomeriggio di Ferragosto nella chiesetta campestre di San Michele, poco fuori Berchidda).

LE MOSTRE E I LIBRI

In stretto rimando al cartellone concertistico, la mostra “10 Years of Tuk Music“, allestita negli spazi della Casara, la sede di Time in Jazz a Berchidda, ripercorre i primi dieci anni dell’etichetta discografica fondata da Paolo Fresu, riunendo gli artwork degli album e i video clip prodotti dal 2010 a oggi da artisti, grafici e designer di fama nazionale e internazionale. Tra i nomi in mostra, Alessandro Gottardo, Anna Godeassi, Barbara Valsecchi, Oscar Diodoro, Mario Dondero, Francesco Bongiorni e Malala Andrialavidrazana. Il racconto della passata edizione nel festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni, si potrà rivivere attraverso gli scatti dei fotografi Roberto Sanna e Daniele Franchi, anche questi in esposizione alla Casara, dove sarà visitabile anche la mostra “CasArt-Casa d’Arte Time in Jazz”, con le opere della Collezione di Arte contemporanea, nata in seno al progetto Pav nel 1997. La Casara ospiterà anche “Time to Read“, la consueta sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e gli autori.

L'AMBIENTE

Non mancheranno anche quest’anno le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale sotto l’insegna Green Jazz, dedicate ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di CO2, anche nell’intento di ridurre l’impatto del festival sull’ambiente.