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Al Nice Jazz Summer gli standards secondo il trio di André "Dedé" Ceccarelli
Scritto da Adriano Ghirardo   
martedě 21 luglio 2020
NIZZA - Un paio di mesi fa, a causa del Covid-19, sarebbe stato impossibile immaginare un festival jazz in una cornice come quella del Theatre de Verdure di Nizza. Ma gli organizzatori, oltre a predisporre un programma di tutto rispetto (denominato Nice Jazz Summer), hanno saputo trasformare l’anfiteatro in una sorta di locale all’aperto con l’ausilio di sedie e sgabelli che hanno unito la comodità ed il rispetto delle regole di distanziamento sociale. Sabato 18 luglio abbiamo avuto l’occasione di seguire il “padrino” del jazz nizzardo André “Dedé” Ceccarelli guidare, dall’alto di 74 primavere portate splendidamente, un trio di virtuosi completato dal funambolico Sylvain Luc alla chitarra e da Thomas Bramerie al contrabbasso. Un’ora e mezza di esibizione basata sulla rilettura di noti standards della tradizione statunitense (da “I got rhythm” a “On green dolphin street” rivisti con ritmiche ed arrangiamenti moderni) e alcuni brani popolari francesi (tra cui “La javanaise” di Serge Gainsbourg, eseguita come bis e cantata dal pubblico presente nell’anfiteatro). Il trio è attivo, seppur in maniera saltuaria, da anni e si percepisce l’interplay sviluppato dai tre musicisti i quali si permettono digressioni ritmico-armoniche rispetto al canovaccio stabilito seguendosi senza problemi e con evidente divertimento nell’esecuzione. Luc conferma una tecnica strabiliante che finisce per essere il suo maggior pregio ed il suo grande limite nei momenti in cui fatica a tenere a freno la debordante personalità mentre Bramerie e Ceccarelli riescono a finalizzare le loro doti strumentali in favore della musicalità del progetto. Comunque, in definitiva, una piacevole serata in cui il trio dimostra, per l’ennesima volta, quanto si possa ancora ricavare da composizioni già interpretate centinaia di volte.

(1 fotografia di Carlo Ormea a pagina 126 della Galleria immagini)