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Recensendo [cd]: "DC" di DC
Scritto da Marco Scolesi   
giovedì 31 ottobre 2019
Il duo elettroacustico DC, che nel nome allude giocando al noto partito di ispirazione cattolica e moderata che ha governato l'Italia per decenni (ma anche alla DC Comics), in realtà invita ad un salto nel vuoto musicale ed è la felice unione, da qui la genesi dell'acronimo, di Andrea Dicò (batteria, oggetti, walkie-talkie, vibratori, giocattoli a molla, campionamenti) e Francesco Carbone (lap steel guitar, chitarra elettrica, radio, carillon, pedali, loop istantanei). DC in sostanza è un progetto di improvvisazione elettroacustica per duo, nato nella primavera del 2018 sull’asse Cape Town-Milano, residenze (seppur precarie) dei due musicisti, che ora vede la luce su supporto cd grazie alla coraggiosa etichetta discografica Setola di Maiale (www.setoladimaiale.net), label fondata e condotta da Stefano Giust. Si tratta di un esordio che, va detto subito, sorprende in positivo, poiché destabilizza e invita a rimettere tutto in discussione. Così dovrebbe sempre succedere nella musica, soprattutto nella musica improvvisata. L’intenzione di Dicò e Carbone, infatti, è quella di creare e sostenere un estemporaneo dialogo a due, accettando il rischio di non avere reti o protezioni, mischiando strumenti convenzionali elettrici e acustitci, non disdegnando però l’utilizzo di oggetti di uso comune, materiali di scarto e giocattoli. Una pratica, quest’ultima, che evidenzia il carattere ludico – con tutte le implicazioni “serie” e oscure tipiche del gioco – ed essenziale del disco. L'ascoltatore, in ogni caso, non deve spaventarsi o farsi ingannare, poiché qui siamo di fronte ad un linguaggio musicale mai elitario o fine a sé stesso, come nel lento e inesorabile crescendo di "Ossidiana", nel gioco a incastri sonori di "Rainingindesing", nella dolente "Il sogno di Giulio", nel viaggio noise di "Intergalactic mechanical workshop", nell'intermittente "Tralfamadore" e nell'ipnotica "14b". A conti fatti, esplorando i confini di un suono primitivo e a tratti ossessivo, il duo DC risulta inclusivo. E che qui accogliamo, "democristianamente", con tutti i favori.