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Recensendo [cd]: "Interno 41" di Diego Frabetti
Scritto da Adriano Ghirardo   
giovedì 06 giugno 2019
Non si può considerare un caso il fatto che Diego Frabetti abbia deciso, per il suo disco di esordio, di avvalersi della collaborazione di Danny Grissett. Bastano, infatti, pochi minuti di ascolto per capire che il trombettista bolognese predilige, da un punto di vista stilistico e compositivo, quel filone della “white trumpet” che ha avuto in Chet Baker e Tom Harrell (con cui Grissett incide proficuamente da anni) i suoi esponenti di punta. Ho sempre avuto ammirazione per i musicisti che incidono per reale esigenza artistica e non per assecondare con superficialità le esigenze di mercato. Quindi, al di là dell’indubbio valore del disco, noto con piacere che Frabetti (classe 1976 e una serie di prestigiose collaborazioni anche in ambito extrajazzistico) rilascia il suo primo disco solista dopo aver passato la quarantina. Oltre al leader e al succitato ospite il gruppo comprende Barend Middelhof al sax tenore, Davide Brillante alla chitarra, Stefano Senni e Nicola Angelucci alla sezione ritmica. Nelle otto composizioni originali riecheggia chiaramente la lezione del trombettista di Urbana: nel timbro dolce, nella ricerca melodica mai banale, negli scambi col sax di Middelhof e nell’alternarsi di suadenti ballad, momenti pieni di swing e tempi latini. Grissett, confermando il suo talento dispiegato con umiltà, si integra perfettamente nelle dinamiche del gruppo dimostrando di essere uno degli “unsung heroes” del pianismo contemporaneo. Speriamo che la fertile penna di Frabetti ci regali altre avventure con questo combo in grado di mescolare tradizione e modernità evitando la routine che, purtroppo, affligge i progetti di alcuni suoi affermati colleghi di strumento.