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Recensendo [cd]: "Terranima" di Vince Abbracciante
Scritto da Adriano Ghirardo   
lunedì 13 maggio 2019
La carriera del trentaseienne fisarmonicista pugliese gli è già valsa, oltre l’attenzione della critica specializzata, il plauso di un gigante dello strumento come Richard Galliano. Ora, a due anni dal precedente “Sincretico”, aggiunge all’ensemble con cui collabora usualmente la voce solistica di Gabriele Mirabassi, il cui clarinetto dimostra di essere sempre a proprio agio nei territori a margine fra jazz, classica e musica etnica. Le nove composizioni del leader del progetto uniscono, infatti, il gusto dell’arrangiamento per quartetto d’archi (l’ottimo Alkemia Quartet), il piacere dell’improvvisazione e il rimando alle radici della propria terra rinnovando ciò che i maestri Astor Piazzolla e il succitato Galliano fecero col tango argentino e la musette francese. Dall’iniziale omaggio al ballo etnico e alla casa discografica (“Saltarello in Dodicilune”) a “Impressioni di Puglia” e “Requiem per un ulivo” è chiaro il rapporto con l’anima della propria terra (come suggerisce il titolo del progetto) ma non si tratta del solito strizzare l’occhio ad un repertorio popolare. Gli arrangiamenti sono molto accurati e l’alternanza tra pagina scritta e improvvisazione regala spunti interessanti, oltre al leader e a Mirabassi, alla chitarra di Nando Di Modugno e al flauto di Aldo Di Caterino. In definitiva è un progetto interessante che non convincerà i puristi del jazz ma che regala emozioni superiori a quelle di tanto modern mainstream contemporaneo.