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Recensendo [cd]: "Passin' thru" di Charles Lloyd
Scritto da Adriano Ghirardo   
marted́ 05 settembre 2017
Charles Lloyd (classe 1938) avrebbe la carriera ed i titoli per vivere di rendita nella scena jazz contemporanea. Ma il suo spirito, sempre alla ricerca di un equilibrio interiore, lo spinge ad interrogare il proprio passato e nutrirne il percorso musicale attuale. Oggi, per festeggiare il decennale del nuovo quartetto, viene pubblicato questo live che conferma l'interplay raggiunto con gli ottimi Jason Moran, Reuben Rogers ed Eric Harland. Il rapporto tra passato e presente è evidente già dalla traccia di apertura: una introduzione di stampo coltraniano dà l'avvio al classico “Dream weaver”, inciso per la prima volta nel 1966 col quartetto che lanciò nel firmamento jazz il ventunenne Keith Jarrett. Il leader si lancia in una infuocata improvvisazione lasciando poi spazio ad un Moran più accessibile rispetto ad alcune delle sue prove solistiche. I grandi jazzisti danno il meglio di sé nelle esibizioni live dove il contatto col pubblico e l'urgenza espressiva li costringono a superare i limiti della routine nascosti in alcune incisioni in studio. Qui possiamo ascoltare un quartetto sempre pronto a stupire e stupirsi indipendentemente dalle variegate atmosfere presenti: si va dalla ballad “How can I tell you” al latin della title track passando per le classiche passioni di Lloyd per l'India (“Tagore on the Delta” e “Shiva prayer”) ed il modalismo jazz anni 60. Al terzo disco per Blue Note il quartetto si pone l'obiettivo ambizioso di competere con quelli storici comprendenti il già citato Jarrett e Michel Petrucciani. Avanti così, Charles.