Recensendo [cd]: "Cognitive dissonance" di Ralph Alessi |
Scritto da Adriano Ghirardo
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mercoledì 08 settembre 2010 |
La storia del jazz è, da sempre, costellata da figure di musicisti che non ricevono da pubblico e critica specializzata i riconoscimenti che meriterebbero: uno dei casi più eclatanti di questi anni è rappresentato dal trombettista californiano Ralph Alessi che, ormai alle soglie dei 50 anni, rimane considerato soprattutto nell’ambiente dei musicisti. Oltre ad avere collaborato tra gli altri con Steve Coleman, Don Byron e Fred Hersch, Alessi ha pubblicato alcuni lavori a suo nome di ottimo livello come il presente che segna il suo debutto per la Cam Jazz in cui viene accompagnato da Jason Moran, Drew Gress e Nasheet Waits. Il suono della sua tromba, ora squillante ora soffuso grazie ad un sapiente uso della sordina, domina le quindici tracce in gran parte composte dallo stesso leader ad esclusione di “Sunflower” di Sam Rivers , “Same old story” di Stevie Wonder ed un paio di improvvisazioni collettive. Le atmosfere che si ritrovano nell’incisione sono molteplici: dal funky sghembo di “Cognitive dissonance” e “Better not to know” memore dell’esperienza M-Base alla breve ma intensa “Buying, selling”, passando per la ballad “Dog waking” e “One wheeler will” che, nonostante il titolo, non è un omaggio al maestro canadese ma una dedica al figlio dell’amico Ravi Coltrane. Ma è il risultato complessivo a convincere grazie a composizioni, che di rado superano i cinque minuti, le cui improvvisazioni sono sempre significative seppur contenute. Al successo dell’album contribuisce il grande interplay tra Moran e Waits cementato da dieci anni di collaborazione nel trio Bandwagon. Sarebbe auspicabile, in seguito a questa bella prova, che alcuni dei critici che incensano le ammuffite prove swing di Wynton Marsalis volgessero lo sguardo verso chi, pur nella continuità stilistica, produce musica contemporanea stimolante e godibile.
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