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Recensioni
Recensendo [cd]: "Mandala" di Rastko Obradovic
Scritto da Adriano Ghirardo   
mercoledì 12 novembre 2025
Chi si avvicina per la prima volta al jazz serbo potrebbe pensare a certo etno-jazz che mescola, in maniera spesso superficiale, tradizioni e mondi musicali diversi. Ma i lettori del Mellophonium conoscono bene ormai la produzione dell'etichetta A.Ma Records che ha, tra le altre incisioni, un focus specifico sulla “New Serbian Wave” ed hanno ascoltato Rastko Obradovic come sideman nei dischi di Shijuka Quintet, Milos Colovic, Irina Pavlovic e altri. Il brillante sassofonista sceglie come compagni di viaggio per questo esordio solista tre validi musicisti a cui è legato da collaborazione artistica ed amicizia: il virtuoso Vladan Veljkovic al piano e basso synth, Aleksandar Petrovic alla chitarra e Nikola Banovic alla batteria. Le composizioni, frutto della penna di Obradovic con l'eccezione di “Prisoner and the soldier”, brano in due parti accreditato al succitato Veljkovic, fanno respirare un'atmosfera in cui si ritrovano rimandi al meglio del jazz europeo e statunitense. Il disco parte con “Kanda”, composizione zigzagante in tempo dispari che tiene insieme grande abilità strumentale e ricerca della melodia, dando subito le coordinate di un prodotto di valore ma accessibile all'ascolto. Ma, più che citare un brano rispetto ad un altro, è il mood generale costruito dal quartetto a convincere e, considerando che il leader ha solo 24 anni, ci si stupisce per la maturità. Buone notizie da Belgrado per il futuro del jazz europeo.
 
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