| Home | Cerca | Galleria Immagini | The Mellophonium Bookshop |
lunedì 13 maggio 2024
Direttore: Romano Lupi
Responsabile online: Marco Scolesi
| News | Articoli | Rassegne | Recensioni | Interviste |
Articoli
L'editoriale [numero 10]: "BAM: New York capitale de jazz. In due volumi i locali e gli artisti"
Scritto da Marco Scolesi   
venerdì 30 gennaio 2015
Alcuni anni fa, durante uno dei nostri viaggi musicali in cerca di festival, con il fotografo e amico Umberto Germinale prendemmo una decisione. "Entro il 2015 andremo negli Stati Uniti, a New York, sulle vie del jazz", mi disse. "Certo, ottima idea, ci sto. Potremmo anche andare a New Orleans e a Chicago", risposi io. Entrambi amiamo la musica, i viaggi e le nuove esperienze. Un progetto ambizioso, ma non impossibile da realizzare. Ora il 2015 è arrivato e, per una serie di motivi, il viaggio è semplicemente rimandato, o almeno spero. Prima o poi arriverà il momento giusto. Da pochi giorni, però, ho scoperto una robusta consolazione che mi sta accompagnando in questo umido e lungo inverno. Si tratta del progetto "BAM, il jazz oggi a New York" (edizioni Caratteri Mobili) realizzato da Nicola Gaeta, classe 1956, medico, scrittore e critico musicale per "Musica Jazz". Così Ashley Kahn nella prefazione: "Nicola Gaeta è uno di quei rari inviati che ascoltano, osservano, chiedono e riascoltano, prima di scrivere. Il suo libro è un’analisi brillante e accurata di New York e della sua scena jazz, oggi: un’istantanea ad alta risoluzione, ricca di sfumature colorite, particolari divertenti e osservazioni che tutti gli amanti della musica - italiani, americani e d’ogni dove - apprezzeranno. Consiglierei a chiunque suoni o faccia parte di questo mondo di leggerlo, fosse solo per condividere lo spirito dell’avventura che Gaeta trasmette. Infine, l’autore si mostra per quello che è: un vero amante del jazz, con occhi e orecchie ben aperte, anche quando annota le sue osservazioni. Nel campo del giornalismo musicale, non si può chiedere di meglio". Con interviste ai più importanti musicisti che operano a New York e schede dei maggiori jazz club della Big Apple, questo libro guida il lettore fra le strade di una città in perenne mutamento, in un viaggio che è possibile intraprendere anche restando comodamente seduti, alla ricerca del significato del termine BAM (Black American Music) con cui molti artisti afro-americani stanno ridefinendo la loro musica, per distinguerla dal mainstream. "La sa lunga lo scrittore che sceglie la meta giusta per l’oggetto prescelto - scrive Gaeta sul suo sito internet www.nicolagaeta.com -. Certo, il jazz ha più di cent’anni e abita ormai in ogni angolo del pianeta. Tuttavia, ancora oggi, se si desidera individuare la culla del jazz, se si vuole davvero esplorare il luogo in cui e più presente e che può davvero narrarne Ia storia, quella città e senza dubbio New York. Quella tra New York e il jazz e una storia vecchia, di cinque generazioni. Da quando le loro strade si sana intrecciate, i locali della Grande Mela dove si suona il jazz – dai grandi club Uptown agli affollatissimi bar Downtown - sono famosi in tutto il mondo. Giapponesi col jet lag, francesi, tedeschi, italiani, turisti da tutto il pianeta, tutti al Blue Note: quanto basta a provare che, per molti, il jazz è il tema portante di New York, un aspetto essenziale di questa meta. C’e poi una regola che sembra immutabile: i jazz club newyorkesi sono ancora oggi il banco di prova. Prima di comparire in testa ai cartelloni nei teatri o nei festival internazionali, prima delle grandi cifre, i jazzisti devono suonare nei club di un’unica città, New York. Sono palchi che giocano ancora un ruolo fondamentale, troppo spesso trascurato in molti studi e storie della musica. I jazz club di New York rappresentano quel punto di impatto tra musicista e ascoltatore che nessun cd, mp3 o video su You Tube potrà mai eguagliare. I club, con le jam session a tarda notte e gli artisti fissi per settimane, sono diventati veri e propri laboratori, crogiolo di cambiamenti. Storicamente è qui che sono germogliate nuove idee musicali ed è qui che si sono originate nuove forme di aggregazione, musicali e sociali. È cosi fin dagli anni Venti e la storia dei locali jazz della Grande Mela rappresenta il barometro dell’evoluzione musicale e del cambiamento sociale". Il progetto BAM di Gaeta, per ora, ha prodotto due volumi: "Battiti, artisti, club" e "Le interviste". Forse ne arriverà un terzo. O forse ci andremo noi a New York, ovviamente sulle vie del jazz.
 
<< Inizio < Prec. 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 Pross. > Fine >>