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L'editoriale [numero 49]: "Musica e ambiente, č Jazz by the Sea di Fano il festival pių Green"
Scritto da Marco Scolesi   
venerdė 20 luglio 2018
Personalmente, tra le altre, ho due priorità: la musica e il rispetto per l'ambiente. Non posso fare altro quindi, in questo editoriale afoso di luglio, che segnalarvi il festival più ecosostenibile del panorama italiano, che a tutti gli effetti può vantare il bollino "Green Jazz". E' "Jazz by the Sea" di Fano, in programma dal 21 al 29 luglio. Inoltre è sempre più internazionale e di alto livello e sempre più nel cuore della città. Sarà per la seconda volta consecutiva alla Rocca Malatestiana, monumento storico ormai al centro della vita fanese, culturale e non. Questa 26a edizione (decisamente un bel traguardo, non scontato) è già iniziata con tre eventi speciali in programma dal 12 al 14 luglio al Castello di Gradara, poi proseguirà a Fano dal 21 al 29 luglio. La rassegna è organizzata dal Fano Jazz Network, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano, il contributo del Ministero delle Attività Culturali e il sostegno della Regione Marche. Si prevede anche quest’anno un pubblico proveniente da ogni parte d’Italia, ma anche dall’estero. Davvero interessante il programma. Ci saranno Brad Mehldau Trio (21 luglio), Vijay Iyer Sextet (22 luglio), Stanley Clarke Band (23 luglio), Paolo Fresu Devil Quartet (24 luglio), Dee Dee Bridgewater (25 luglio), Andy Sheppard (26 luglio), Bill Frisell (27 luglio), Go Go Pengiun (28 luglio) e Ba Cissoko (29 luglio). L'evento è stato presentato in conferenza stampa, in un clima informale, dal direttore artistico Adriano Pedini, che con orgoglio e soddisfazione ha esordito con un aneddoto: "Un giorno si è presentata nel nostro ufficio una signora con sua figlia al seguito. Voleva acquistare due abbonamenti per l’intera rassegna del 2018. Stupiti, le abbiamo chiesto se prima non volesse consultare il programma. Ci ha risposto di no. La scorsa edizione le era piaciuta così tanto da voler abbonare lei e sua figlia a scatola chiusa. Ecco, quando succede questo ci si sente un po’ arrivati". E sulla riconferma della Rocca Malatestiana: “Ci serviva una location identificativa - ha detto -, e ora l’abbiamo”. In tal senso gli organizzatori assicurano che durante il festival la Rocca Malatestiana verrà utilizzata in ogni suo angolo, mentre i giardini di fronte saranno la sede della grande novità della scorsa edizione: il Jazz Village, cuore pulsante del festival, luogo ideale per dare spazio al progetto "Green Jazz", sposando di nuovo la causa dell’ecosostenibilità, ormai imprescindibile per chiunque (peccato che durante la recente campagna elettorale se ne sia parlato pochissimo o quasi per nulla). Qui ci saranno concerti gratuiti, attività di formazione, il campus musicale per bambini, le esibizioni di orchestre giovanili, le conversazioni con giornalisti e esperti del settore, le installazioni artistiche, gli appuntamenti “Round Midnight”. E soprattutto un invito al rispetto dell’ambiente. Sarà il luogo delle buone pratiche, grazie all’installazione di dispenser “acqua free” (in collaborazione con Aset) e al cibo a chilometro zero (in sinergia con gli operatori enogastronomici del territorio), senza dimenticare l’invito al riciclo e al riuso, oltre alla scelta di non utilizzare la plastica. Per gli allestimenti si ricorrerà soltanto a materiali ecocompatibili oppure riciclati, mentre l’illuminazione degli spazi espositivi e di quelli dedicati agli eventi sarà rigorosamente a led. Solo in questo modo si potrà pensare di poter vivere in un mondo più pulito, etico e a misura d'uomo. "Jazz by the Sea" è così sinonimo di turismo intelligente, come ha evidenziato l’assessore al Turismo Stefano Marchegiani: "Si tratta di un fenomeno culturale che alza la qualità dell’offerta turistica fanese, un festival capace di intercettare anche interessi internazionali”. Tutto questo soddisfa pienamente anche la Regione Marche, che per voce di Renato Claudio Minardi ha definito il festival “uno degli eventi culturali musicali più importanti del nostro territorio, con rilevanza anche nazionale e internazionale”. Certamente un festival virtuoso, in tutti i sensi, che speriamo possa servire da esempio a molte altre rassegne sparse lungo lo Stivale, ad iniziare da quelle del nostro ponente ligure. Informazioni www.fanojazznetwork.it.
 
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