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L'editoriale [numero 58]: "In memoria di Gary Peacock, contrabbassista, 1935-2020"
Scritto da Marco Scolesi   
mercoledì 25 novembre 2020
Da un po' di tempo, soprattutto da quando è iniziata l'emergenza sanitaria Covid-19, l'editoriale non ha più cadenza fissa, ovvero mensile, bensì saltuaria, come del resto è il nostro periodo cartaceo, The Mellophonium (è in preparazione il numero 40 dedicato ai maestri della tv e della radio). E così sarà anche in futuro. Ora, però, si impone, poiché è mancato, a settembre, un grande protagonista della storia del jazz, Gary Peacock. Era malato da tempo e aveva 85 anni. A chi scrive, con la morte di Peacock, tornano in mente gli splendidi concerti estivi del trio di Keith Jarrett nella pineta di Jazz a Juan. Ma in questo editoriale, dal momento che dei live francesi del trio di Jarrett ho già scritto in diverse occasioni, mi limiterò, in estrema sintesi, a tracciare le tappe della carriera di Peacock, in segno di rispetto e omaggio. Nato a Burley, nell'Idaho, fu allievo del contrabbassista David Izenzon, dopo il servizio militare in Germania iniziò a suonare con Barney Kessel, Bud Shank, Paul Bley e Art Pepper. Fu membro di varie formazioni tra cui il Bill Evans trio (con Paul Motian alla batteria, che lo consigliò a Keith Jarrett) e l'Albert Ayler trio (con Sunny Murray alla batteria). Per un breve periodo suonò con Miles Davis, sostituendo Ron Carter in alcuni live. Negli anni Sessanta Peacock si trasferì in Giappone e abbandonò temporaneamente la musica per studiare la filosofia Zen (tale approccio si riscontra anche nel suo stile musicale, molto elegante e raffinato, un esercizio di sottrazione). Tornato negli Stati Uniti studiò prima biologia e poi teoria musicale alla Cornish College of the Arts. Dal 1983 fece parte dello Standards Trio di Keith Jarrett con Jack De Johnette alla batteria. Il trio, considerato una delle più importanti formazioni di questo tipo nella storia del jazz, suonò in molti concerti in tutto il mondo. A suo nome pubblicò 10 album, l'ultimo è "Tangents" del 2017 uscito per la Ecm. Fu sposato con la musicista Annette Peacock. A dare l'annuncio della sua morte è stato De Johnette con queste parole, alle quali è impossibile aggiungere altro: "È con profonda tristezza che piangiamo la scomparsa del grande Gary Peacock. Ho avuto la grande fortuna di trascorrere più di 30 anni suonando fantastica musica con lui, sia separatamente che con il trio con Keith Jarrett. Gary aveva un suono, una sensazione e un’immaginazione altamente creativa. Fu il suo album “Tales of another” (Ecm) che ci ha fatto incontrare, dopo di che abbiamo deciso di continuare a suonare insieme, e il resto è storia. Provo molto affetto e gratitudine per lui e per il suo contributo a quella musica che chiamiamo jazz. Lydia e io inviamo il nostro più profondo amore alla famiglia Peacock. Sarai sempre nei nostri cuori". Per sempre grazie Gary Peacock.
 
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