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Recensendo [cd]: "Rolling bomber" di Erland Dahlen
Scritto da Marco Scolesi   
martedì 28 febbraio 2012
E' un lavoro sorprendente, coraggioso, interessante. A tratti inquietante, oscuro, cupo, come le atmosfere dark del Tim Burton "minore", quello che omaggia o cita registi improbabili di b-movie horror anni 50 e 60 (un esempio è la seconda traccia "Funeral", ma anche "Pyramid" non è da meno). Stiamo parlando di "Rolling bomber", opera prima del batterista Erland Dahlen, collaboratore del trombettista Nils Petter Molvaer. Difficile, se non impossibile, inquadrare il genere. Certamente non è jazz: gli echi sono quelli della musica contemporanea, del minimalismo (filone guidato da Philip Glass, Terry Riley e Steve Reich) e del "tappeto sonoro" scandinavo, marchio di fabbrica dell'etichetta Hubro che ha pubblicato il cd. Al filone del minimalismo appartiene "Piratman", mentre "Dragon" rimanda ai paesaggi norvegesi e "Monkey" è contemporanea con inserti elettronici. Coinvolgente il crescendo di batteria della conclusiva "Germany", mentre l'apertura è affidata alla morbida e aerea "Flower power". Registrato ad Oslo, il progetto è stato pensato, prodotto e suonato dalla stesso Dahlen, che si esibisce ai seguenti strumenti: drums, musical saw, timpani, gongs, bow on cakeform with springs, tank drums, cuica, maracas, kalimba, temple blocks, steeldrum, logdrum, bells, electronics, megaphone, sticks mallets on string. Della serie "meglio soli che male accompagnati". In ogni caso un disco ostico, non facile, sempre in tensione e con pochissime "aperture" melodiche. Una suite di batteria di taglio anticonformista che può tracciare una nuova linea della musica moderna.