Recensendo [cd]: "Two worlds" di Antonio Artese |
Scritto da Adriano Ghirardo
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giovedì 19 gennaio 2023 |
Non è facile frequentare due mondi complementari e differenti quali il pianismo classico e quello jazz. Infatti il rischio di scontentare entrambe le “parrocchie” diluendo la forza ritmica di derivazione afroamericana o swingando i classici, come nelle improbabili versioni bachiane di Jacques Loussier, è sempre in agguato. Ma il curriculum del sessantenne pianista molisano testimonia la capacità di esprimersi in maniera adeguata in entrambi i contesti mantenendo la propria personalità. I nove brani che compongono questo riuscito lavoro (7 composizioni originali, la canzone popolare “Lila” e l'aria pucciniana “Un bel dì”) vivono della matrice postevansiana che ha saputo innervare di senso melodico la tradizione jazz creando un pianismo bianco che, da Jarrett a Mehldau, non smette di produrre opere interessanti. La sezione ritmica formata da Stefano Battaglia (contrabbaso) e Alessandro Marzi (batteria) garantisce al leader il giusto supporto evitando di trasformare le trame melodiche in quelle blande derive di stampo Ecm che affliggono certa produzione nordeuropea. In mano ad un trio di questo spessore i due mondi evocati nel titolo convivono alla perfezione.
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