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Montecarlo: terzo week-end al "Printemps des Arts" 2022. Armenia protagonista |
Scritto da Marco Scolesi
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giovedì 24 marzo 2022 |
MONTECARLO - L’Armenia sarà protagonista del terzo e penultimo week-end del festival "Printemps des Arts" di Montecarlo che ne omaggerà la storia antichissima con concerti, una coreografia, una proiezione cinematografica e una mostra dedicata al regista e artista Sergei Parajanov. Per il concerto di giovedì 24 marzo la musica dell’armeno Komitas e dell’ungherese Bartok, etnomusicologi ante litteram, incorniciano la prima esecuzione assoluta ("L’ombre d’un doute, double concerto pour violoncelles et orchestre à cordes") di Bastien David commissionata dal festival Printemps des Arts con l’Orchestre National d’Auvergne diretta da Roberto Forés Veses e i solisti Marie Ythier ed Eric Maria Couturier al violoncello. Venerdì 25 marzo sarà la volta del canto armeno poetico ed evocativo affidato al soprano Karine Babajanyan accompagnata dal pianista Vardan Mamikonian. Sabato 26 marzo alla masterclass pianistica mattutina segue un recital pomeridiano (ore 15) per i violinisti Gaspard Maeder e Hugo Meder in cui la degustazione di vini si mescola a quella musicale. Il pomeriggio prosegue con la proiezione di un film e una mostra dedicati a Sergei Parajanov, una delle voci più importanti del cinema e dell’arte armena: alle 17.30 al Lycee Technique et Hotelier vi sarà la proiezione del film "Sayat Nova, la couleur de la grenade" e alle 19 all’Opera si terrà l’inaugurazione della mostra. Sempre all’Opera, nella Salle Garnier, alle 20 sarà possibile esplorare la musica tradizionale armena affidata all’Ensemble Gurdjieff. Domenica 27 marzo a Nizza al Conservatoire à Rayonnement Regional protagonista il balletto con una doppia prima assoluta di musica e danza armena commissionata dal Printemps des Arts: "Sept, les anges de Sinjar" di Aram Hovhannisyan e Michel Petrossian con la coreografia di Michel Hallet Eghayan. Gli interpreti saranno la Compagnie Hallet Eghayan e l’Ensemble Orchestral Contemporain diretto da Léo Margue.
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