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Recensendo [cd]: "In good time" di Brandon Goldberg
Scritto da Adriano Ghirardo   
mercoledì 29 dicembre 2021
I dischi dei “bambini prodigio” si risolvono, spesso, in una esibizione di virtuosismo tecnico utilizzato in un contesto sostanzialmente derivativo rispetto ai canoni musicali conosciuti. Ma il caso di Brandon Goldberg pare differente in quanto il quindicenne pianista, al suo secondo disco da leader, dimostra una maturità compositiva ed interpretativa superiore rispetto alla propria età anagrafica. Per questo disco Goldberg schiera un quintetto di grande spessore in cui figurano Stacy Dillard (sax), Josh Evans (tromba), Luques Curtis (contrabbasso) e il compianto Ralph Peterson (batteria) in una delle sue ultime incisioni prima della prematura dipartita. Cinque composizioni originali di Goldberg ed altrettante riletture di standards compongono la scaletta di “In good time”, disco che riflette l'atteggiamento positivo sempre trasmesso sul palco dal giovane musicista. “Nefertiti”, “Monk's dream”, “Stella by starlight”, “Someone to watch over me” e “Send in the clowns”, eseguita in duo col trombettista Antoine Drye in chiusura del disco, sono i brani noti scelti per fare da contraltare alle composizioni originali che alternano modalismo post-bop e influenze hancockiane a riuscite ballads e testimoniano l'inaspettata maturità di un pianista che, se le nostre orecchie non ci ingannano, ascolteremo ancora negli anni a venire.