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Recensendo [cd]: "Sunrise reprise" di Chris Potter
Scritto da Adriano Ghirardo   
lunedì 06 dicembre 2021
Se Chris Potter è una delle figure chiave della scena jazz contemporanea lo si deve, oltre alle doti tecniche, alla sua versatilità. Infatti egli sa muoversi, apparentemente senza sforzi, in situazioni acustiche o elettriche, maneggia la tradizione come il funk e si divide fra sassofoni, clarinetto e flauto come dimostrato in questo “Sunrise reprise” in cui ripropone il trio completato da James Francies alle tastiere ed Eric Harland alla batteria. A due anni dal debutto con questa formazione (“Circuits”, 2019) Potter dedica, già dal titolo, un inno alla ripartenza umana e musicale dopo il lockdown che lo aveva portato all'incisione solitaria di “There is a tide” in cui aveva suonato 14 diversi strumenti dimostrando, ancora una volta, il suo eclettismo. Cinque tracce in cui ritroviamo l'universo potteriano: i fraseggi fluenti del suo sax, i momenti meditativi (la ballad “Peanut” in cui emerge il suo lato post coltraniano) e i temi zigzaganti (“Serpentine”) che sono un suo marchio di fabbrica già dal quartetto elettrico con Rogers, Taborn e Nate Smith e che permettono a Francies di dialogare anche solisticamente col leader.