Recensendo [cd]: "Touch the light" di Joachim Kuhn |
Scritto da Adriano Ghirardo
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mercoledì 08 settembre 2021 |
Prendete un maestro del jazz europeo, uno Steinway nella propria residenza di Ibiza e più di un anno di assenza dalle scene ed ecco spiegato il disco prodotto dalla Act. Il settantasettenne pianista Joachim Kuhn è uno dei pochi jazzisti tedeschi riconosciuti a livello internazionale e, dopo decenni di progetti e ricerca sonora, si può permettere questa divagazione sul tema della melodia nel senso più ampio possibile. Dunque le tredici tracce comprendono, oltre ad alcune composizioni originali, un mix che va da Mal Waldron a Prince, da Beethoven a Bob Marley, da Zawinul a Milton Nascimento. Ma, come nella migliore tradizione, è soprattutto lo spirito di Kuhn ad imporsi su un materiale così variegato e di diverso spessore originario. Perché il jazz, si sa, è più “il come si suona” rispetto al “cosa si suona” e, quindi, il pianista colto nell'ispirazione casalinga sa donare la luce evocata nel titolo a qualunque brano rispettandone le caratteristiche e piegandole alla propria visione espressiva. E in fondo, in una epoca musicale basata sulla complessità, anche “toccare la luce” della semplice melodia può essere una scelta convincente.
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