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Recensendo [cd]: "Cyclic signs" di Enrico Morello
Scritto da Adriano Ghirardo   
domenica 21 marzo 2021
Ho sempre amato, nella musica e nella vita in generale, le persone che ponderano le proprie scelte senza voler bruciare le tappe a tutti i costi. Enrico Morello, notevole batterista (classe 1988), ha atteso fino ad oggi per pubblicare il suo disco di esordio nonostante anni di collaborazioni prestigiose (Rava, Giammarco e Fresu tra gli altri) gli avessero dato la notorietà sufficiente per farlo. Ma questo periodo di apprendistato creativo gli ha permesso di maturare come compositore e leader facendogli incontrare gli ottimi compagni di viaggio Francesco Lento (tromba), Daniele Tittarelli (sax contralto) e Matteo Bortone (contrabbasso). Dodici composizioni originali di Morello costituiscono questa sentita riflessione sui cicli vitali. Si va dall'iniziale sghemba “The forest people” memore delle sperimentazioni di Steve Coleman fino a “The end is the beginning” che chiude, con carillons e suoni d'infanzia, un lavoro maturo e ben congegnato. Non è una musica da primo ascolto: l'assenza di strumenti armonici che favorisce un dialogo serrato dei fiati e la scelta di figurazioni ritmiche non convenzionali rendono i brani interessanti ed imprevedibili. Lento, già ascoltato insieme a Morello negli Yellow Squeeds di Francesco Diodati, si conferma come uno dei migliori talenti emergenti insieme al più rodato Tittarelli che, dagli esordi con Roberto Gatto, ha continuato a ricercare un suono e fraseggio personali. Matteo Bortone, già Top Jazz, compositore e leader di proprie formazioni, garantisce un supporto sempre creativo e sicuro chiudendo il cerchio di un quartetto che funziona a meraviglia. Un ottimo esordio per una etichetta come la Auand, sempre pronta a produrre musica fresca e stimolante.