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Recensendo [cd]: "Palo Alto" di Thelonious Monk
Scritto da Adriano Ghirardo   
venerd́ 06 novembre 2020
Nonostante una disputa legale che ne ha ritardato di alcuni mesi l'uscita siamo lieti di avere tra le mani, finalmente, questo prezioso documento sonoro. Infatti le sei tracce registrate nella scuola di Palo Alto il 27 ottobre 1968, in occasione di un concerto organizzato in favore delle lotte per l'uguaglianza razziale, non rappresentano il solito bootleg di scarsa qualità. Lo storico quartetto di quegli anni, completato da Charlie Rouse, Larry Gales e Ben Riley, è in ottima forma e il caloroso pubblico lo spinge ad una esibizione che non sfigura tra le gemme della discografia live di Thelonious Monk. Il repertorio non offre particolari sorprese essendo composto dai classici “Ruby, my dear”, “Well you needn't”, “Blue Monk” ed “Epistrophy” a cui si aggiungono le versioni solitarie di “Don't blame me” e, come bis, la poco battuta “I love you sweetheart of all my dreams”. Rouse è sempre stato il sassofonista più bravo nel penetrare e comprendere le ardite e angolose composizioni del maestro e ne dà ulteriore conferma in questa occasione sostenuto dall'ottima sezione ritmica. Dopo aver inciso “Underground” e “Monk's blues” il 1968 segna l'inizio di quella introspezione che porterà Monk al ritiro dalle scene del 1976, preludio della sua prematura scomparsa. Ma qui il tarlo dell'incomprensione da parte del pubblico che lo afflisse negli ultimi anni di vita sembra ancora lontano e ci consente, ancora una volta, di provare l'emozione che si ha al cospetto dei giganti.