Recensendo [cd]: "Project K" di Jim Snidero |
Scritto da Adriano Ghirardo
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domenica 14 giugno 2020 |
Quando iniziai ad interessarmi alla musica afroamericana (una trentina di anni fa, ahimé) la critica indicava in Jim Snidero e Jerry Bergonzi due dei fiati più interessanti della nuova generazione mainstream. A distanza di decenni possiamo affermare la correttezza di quelle previsioni anche se, complice un atteggiamento poco incline alla spettacolarizzazione e un importante impegno nella didattica, sono più conosciuti nell'ambiente che dal grande pubblico. Per questo progetto dedicato alla Corea Snidero mette in campo un gruppo di stelle: Dave Douglas, Orrin Evans, Linda May Han Oh e Rudy Royston rappresentano una compagine di livello assoluto. A colorare di tinte orientali il combo si aggiunge Do Yeon Kim al gayageum, strumento a corde tipico della zona che Snidero riesce ad integrare in un ambito jazzistico. Perché si tratta di jazz contemporaneo di ottimo livello e non di musica etnica nonostante il leader conosca bene (anche per motivi famigliari) la tradizione sudcoreana. Pagine melodiche come l'iniziale “Han” si alternano alla frenetica “chase” dei fiati su “Dmz” mentre “Seoulful” è una dedica piena di groove alla capitale di un paese sospeso a metà tra la propria storia e la fascinazione per l'Occidente.
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