Recensendo [cd]: "Begin again" di Fred Hersch & Wdr Big Band |
Scritto da Adriano Ghirardo
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marted́ 24 settembre 2019 |
Prendi uno dei pianisti e compositori più interessanti della scena jazz contemporanea, affiancagli una big band prestigiosa specializzata in progetti dedicati ad un solista, aggiungi uno dei migliori arrangiatori (Vince Mendoza) ed è altamente probabile un risultato di qualità. Fred Hersch, solitamente dedito al suo trio o ad esibizioni solitarie, si adatta molto bene all'ambito orchestrale ritagliandosi spazi solistici o accompagnando con finezza le parti scritte. I nove brani che compongono questo riuscito connubio sono, con l'eccezione della title track, già stati incisi dal pianista in dischi precedenti ma è interessante ascoltarne le versioni arricchite dall'ensemble tedesco. Se la cifra stilistica di Hersch è fondamentalmente quella di un modern mainstream post evansiano dal forte contenuto di romanticismo non mancano episodi più ritmati ("Havana") o maggiormente dissonanti, come lo struggente “Out someplace (blues for Matthew Shepard)”, brano dedicato alla lotta contro l'omofobia. Fanno parte, invece, dello stile maggiormente associato alla sua scrittura “Pastorale”, “Song without words number 2” e “The orb” in cui le suadenti partiture di Mendoza veleggiano sull'orlo tra romanticismo e eccesso zuccheroso. Ma ci pensa la scattante “Forward motion” a riportare in carreggiata un progetto decisamente riuscito. E, come suggerisce il titolo, per Hersch (ormai recuperato dopo la grave malattia) è sempre un'occasione giusta per “iniziare di nuovo” ad esplorare e riscrivere il jazz odierno.
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