MILANO-TORINO - Viaggiare con la musica nello spazio per scoprire luoghi, tradizioni e linguaggi che hanno segnato le diverse culture del mondo. È "Geografie", con 128 appuntamenti, il tema dell’edizione 2019 del festival MiTo Settembre Musica, che per il tredicesimo anno unisce Milano e Torino. Nella società globale di oggi, che ha annullato confini e favorito la mobilità, le categorie tradizionali di identità culturale e appartenenza geografica si sono trasformate in valori fluidi in costante ridefinizione. Ecco quindi che il festival – in programma dal 3 al 19 settembre – diventa un’occasione per esplorare il repertorio delle diverse scuole nazionali che hanno segnato la storia della musica, accanto alla produzione contemporanea di compositori figli del nuovo nomadismo transnazionale. Un cartellone dal tema attualissimo che indaga territori fisici – dall’Europa alle Americhe fino ai paesi del Sol Levante – ma anche luoghi immaginari, in cui la musica costruisce una connessione indelebile fra paesaggi simbolici, emozioni, spazi di vita e di memoria. Ancora una volta dunque, con la presidenza di Anna Gastel e la direzione artistica di Nicola Campogrande, le due principali città dell’Italia settentrionale declinano la cultura musicale facendone un bene comune. "La parola festival richiama la periodicità festosa e popolare di una manifestazione che abbraccia idealmente una comunità con proposte che parlano a tutti oltre le frontiere linguistiche, culturali e geografiche – dichiarano i sindaci di Milano e Torino Giuseppe Sala e Chiara Appendino – ed è bello che dopo l’estate a ritornare, puntuale, sia MiTo Settembre Musica, che nella risposta del pubblico si conferma ogni anno ricco di stimoli e accattivante". 128 appuntamenti – tra Milano e Torino – tutti con programmi appositamente ideati e proposti da alcuni tra i più importanti musicisti internazionali, alternati alle forze musicali milanesi e torinesi di maggior prestigio. Ampiamente apprezzate negli anni scorsi, sono confermate le introduzioni all’ascolto – affidate a Gaia Varon e Luigi Marzola a Milano e a Stefano Catucci e Carlo Pavese a Torino – per offrire al pubblico una comprensione più approfondita. I prezzi dei biglietti restano particolarmente accessibili. I concerti pomeridiani e gli spettacoli per bambini sono proposti a 5 euro. I biglietti per i concerti serali vanno da 10 a 30 euro (ma chi è nato dal 2005 paga solo 5 euro), mentre quelli per i concerti serali diffusi nel territorio metropolitano costano 3 euro. "La globalizzazione e la trasformazione digitale hanno cambiato il nostro modo di metterci in relazione con lo spazio – spiega il direttore artistico Nicola Campogrande –. Le giovani generazioni hanno infatti un’idea della geografia piuttosto diversa rispetto a quella dei loro padri: i concetti di identità e di confine, ad esempio, da un lato sono drammaticamente evidenziati dal pensiero estremista e xenofobo, ma dall’altro sono ignorati, nella pratica, dal continuo viaggiare fisico e metaforico. E così, se è interessante esplorare la produzione artistica del presente, con compositori figli di questo nuovo nomadismo e interpreti abituati a confrontarsi con colleghi di tutto il pianeta, è anche importante, e bello, ripercorrere le vicende musicali del mondo antecedente, quando le matrici locali e nazionali avevano un’influenza determinante nel generare le proprie espressioni culturali. Declinando il tema portante Geografie, quello che fa MiTo nel 2019 è dunque viaggiare nello spazio, avanti e indietro lungo la storia, per recuperare luoghi, tradizioni, appartenenze, lingue musicali che hanno segnato le diverse culture del pianeta". "Le compagini musicali più qualificate di Milano e Torino – osserva la presidente Anna Gastel – si scambieranno visita, palcoscenico e pubblico alternandosi alle grandi orchestre e agli interpreti internazionali, ospiti di un festival che non dimentica ma valorizza e accomuna le zone centrali e quelle più decentrate delle due città, favorendo l’afflusso di un pubblico eterogeneo e trasversale, attratto da una programmazione accattivante e ben calibrata, oltre che da biglietti offerti a prezzi estremamente contenuti". La serata di apertura del festival (in diretta su Radio 3), martedì 3 settembre al Teatro alla Scala di Milano e mercoledì 4 settembre al Teatro Regio di Torino, è affidata alla Israel Philharmonic Orchestra guidata dal suo direttore principale Zubin Mehta, con Martha Argerich al pianoforte. Il concerto, intitolato "Mondi", introduce il tema della rassegna mettendo a confronto universi sonori differenti: il Secondo Concerto per pianoforte di Beethoven – che si presenta con la propria architettura monolitica, seguita con una logica serrata – e la "Symphonie fantastique" di Berlioz – che nasconde invece, dietro al gesto del compositore, una vicenda autobiografica. Il programma del festival abbraccia anche quest’anno un arco temporale molto ampio: da Palestrina a Bach, da Handel a Beethoven e Brahms, fino al Novecento di Gershwin e Bernstein, per arrivare ad oggi, con brani di 127 compositori viventi, fra cui Steve Reich, James Mac Millan, Geoffrey King, Chick Corea, Pascal Proust, Gavin Bryars, Caroline Shaw, Rolf Martinsson e Julia Wolfe. Molte le prime esecuzioni assolute, europee e italiane, fra cui spiccano "Perpetulum" di Philip Glass, co-commissionato da MiTo per il Third Coast Percussion; "Ouverture en forme d’étoiles" per orchestra di Regis Campo; il "Path of Miracles" di Joby Talbot, dedicato al Cammino di Santiago di Compostela e affidato ai cantori di Tenebrae diretti da Nigel Short; il brano "Jook-urr-pa", composto e eseguito dal violoncellista Giovanni Sollima. Ad esse si aggiungono quelle di brani di Qigang Chen, Chris Rogerson, Jennifer Higdon, Giulio Castagnoli (con una commissione del festival), Tatev Amiryan, Tomislav Saban, David Skidmore, Devonté Hynes, Raffaele Cifani, Lorenzo Fattambrini, Fela Sowande e Samuel Akpabot. All’ampiezza cronologica corrisponde una grande varietà geografica e stilistica. Fra gli appuntamenti più attesi di MiTo, sabato 7 settembre a Torino e domenica 8 settembre a Milano, c’è il Giorno dei Cori. Tra gli ospiti di MiTo spicca la presenza di grandi stelle del pianoforte come Martha Argerich, le sorelle Katia e Marielle Labeque, Alexander Romanovsky, Olli Mustonen e Alessandro Taverna. Oltre a loro sono protagonisti solisti di prestigio quali i violoncellisti Giovanni Sollima, Mario Brunello e Daniel Muller Schott, il violista Nils Monkemeyer, il chitarrista Sean Shibe, la trombettista Tine Thing Helseth e il Third Coast Percussion. Infine, spazio alle grandi voci con i soprani Rachel Harnisch e Zuzana Marková, il baritono Roberto De Candia, il controtenore Antonio Giovannini e i sedici cantori di Tenebrae. Il festival si chiuderà a Milano (Teatro Dal Verme) il 18 e a Torino (Auditorium Rai) il 19 settembre con il concerto intitolato "Isole gioiose", eseguito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da John Axelrod. Informazioni www.mitosettembremusica.it.
|