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Nice Jazz Festival Sessions: Kenny Garrett tra ricerca e intrattenimento. Live la giusta alchimia
Scritto da Adriano Ghirardo   
giovedì 04 aprile 2019
NIZZA - Il Nice Jazz Festival Sessions prosegue con successo di critica e di pubblico. Giovedì 21 marzo è stata l'occasione giusta per festeggiare la primavera insieme al quintetto di Kenny Garrett, figura spesso presente nella programmazione della Costa Azzurra. La scelta della location (Conservatorio) è risultata azzeccata permettendo al folto pubblico di godere di uno spettacolo valido e variegato. Ad aprire la serata, come da consuetudine, un gruppo legato alla scena locale. Infatti Jean Charles Battistella al pianoforte e tastiere, Thomas Cordogli al basso elettrico e Alexandre Gauthier alla batteria, ex allievi delle classi di jazz del Conservatorio stesso, ora costituiscono il trio Jcat, chiamato ad accompagnare la cantante di origini bulgare Magi Alexsieva (in arte Mey). Il talento, lo charme e la capacità di tenere il palco dimostrati da Mey nell'esibizione fanno prospettare una carriera interessante in quello spazio tra pop sofisticato e lounge che ottiene buoni riscontri da parte del pubblico. Infatti il progetto, costituito da composizioni originali, cerca una strada propria tra vocalità soul e momenti solistici di stampo jazz accompagnando piacevolmente verso il momento clou della serata. Il disco “Do your dance”, uscito nel 2016, non è la produzione più interessante della lunga carriera di Kenny Garrett ma, dal vivo, il quintetto riesce sempre a trovare la giusta alchimia fra ricerca e intrattenimento. L'inizio del concerto è stato penalizzato da una errata regolazione dei suoni che rendeva difficilmente percepibile il fraseggio pianistico di Vernell Brown ma, dopo una decina di minuti di impasse, la prestazione del quintetto ha ripagato le attenzioni del caloroso pubblico. La sezione ritmica, costituita dal fedele Corcoran Holt al contrabbasso, Rudy Bird alle percussioni e il giovane e instancabile batterista della Guadalupa Samuel Laviso, ha acceso il fuoco necessario ad alimentare il solismo del leader e di Brown. Garrett, classe 1960, stupisce per la forza e l'entusiasmo, sciorinati lungo due ore di concerto prevalentemente giocati su atmosfere post coltraniane con trascinanti intermezzi funky. Oltre a brani dell'ultimo cd e alcuni inediti il quintetto ha rispolverato classici garrettiani quali “Wayne's thang”, dedicata a Shorter, e l'immancabile “Happy people” con cui si è chiusa la serata tra i cori e gli applausi del pubblico. Ora l'appuntamento è con il pianista israeliano Yaron Herman che, sabato 6 aprile al Forum Nice Nord, presenterà il nuovo cd del suo trio uscito il mese scorso.

(6 fotografie di Umberto Germinale alle pagine 111 e 112 della Galleria immagini)