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Recensendo [cd]: "Emanon" di Wayne Shorter
Scritto da Adriano Ghirardo   
mercoledì 05 dicembre 2018
E' difficile parlare di un monumento. Di chi ha attraversato, in 60 anni di carriera, la storia del jazz: da Art Blakey al quintetto di Miles, dai suoi classici album anni '60 ai Weather Report fino al quartetto attuale con Danilo Perez, John Patitucci e Brian Blade. Ma il giovane ottantacinquenne non smette di stupire nella sua continua ricerca di una musica stimolante e innovativa. A cinque anni di distanza da “Without a net” ci propone un triplo cd, accompagnato da una graphic novel, che fotografa i recenti sviluppi della sua scrittura musicale. Non è un materiale eterogeneo quello compreso in “Emanon” (“No name” scritto al contrario): un cd inciso in studio con l'ausilio della Orpheus Chamber Orchestra, mentre gli altri due provengono da un live londinese del solo quartetto. Il sogno di scrivere per una grande orchestra (34 elementi in questo caso) proviene dai tempi della collaborazione con Davis che gli chiese espressamente di comporre musica per lui ripetendo la liaison avuta con Gil Evans. Composizioni più o meno recenti (“Pegasus”, “Prometheus unbound”, “Lotus” e “The three Marias”) vengono arricchite e, talvolta, stravolte dall'uso orchestrale in un caleidoscopio sonoro che comprende suggestioni classicheggianti e momenti di libertà armonica. I due dischi live sono in linea con le esplorazioni al limite tra forma e piena libertà espressiva che hanno caratterizzato il percorso di questo quartetto all stars. E' interessante confrontare le versioni orchestrali e quelle in quartetto per scoprire il gioco a nascondere temi e melodie tipico del pensiero shorteriano. Non è musica per tutti, sia per stile che per durata, ma resta uno dei prodotti più interessanti dell'anno.