Recensendo [cd]: "Qantar" di Omer Avital |
Scritto da Adriano Ghirardo
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domenica 28 ottobre 2018 |
Nella scena jazz contemporanea è raro trovare musicisti che sappiano coniugare rigore compositivo e piacevolezza d'ascolto, conoscenza della tradizione e freschezza interpretativa. Uno di questi è, sicuramente, il contrabbassista israeliano Omer Avital, da tempo trasferitosi negli Stati Uniti. Il progetto “Qantar”, attivo dal 2016 ma qui alla prima incisione, è un quintetto completato dai connazionali Asaf Yuria e Alexander Levin ai sassofoni, Eden Ladin al piano e Ofri Nehemya alla batteria e marca una distinzione dai combo precedenti caratterizzati dalla classica formula sax-tromba di derivazione boppistica. Avital ha il dono dell'(apparente) semplicità e scrive temi che restano nella testa dell'ascoltatore alternando atmosfere che si avvicinano al ballo (“Bambolero” è l'esempio più eclatante) senza scadere nell'easy listening. Molte sono le influenze presenti nella sua musica: dalle immancabili radici mediorientali al blues coltraniano (“Daber Elay Africa”) fino a Mingus omaggiato nella finale “Know what I mean”. Se il ritmo resta prevalente in tutta l'incisione non mancano pagine più soffuse, come il 3/4 di “Beauty and the beast”, che testimoniano la sensibilità dei solisti e del compositore che, come sua abitudine, mantiene un ruolo strumentistico di puro supporto al risultato finale. Come da tradizione i brani di Avital assumono ulteriore spessore nelle trascinanti versioni dal vivo e, tenuto conto che la sua tournée europea è alle porte, diamo appuntamento a tutti per godere della sua musica melodica ed accattivante.
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