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martedì 23 aprile 2024
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Recensendo [cd]: "Live in Healdsburg" di Anat Cohen-Fred Hersch
Scritto da Adriano Ghirardo   
giovedì 10 maggio 2018
Sono passati poco più di dieci anni da quando Anat Cohen debuttò, per l'etichetta Anzic che produce anche questo disco, con “Place & time”. Ma, nel frattempo, la clarinettista israeliana, all'epoca conosciuta soltanto come sorella del trombettista Avishai e del meno noto sassofonista Yuval, ha scalato le classifiche di strumento diventando punto di riferimento nella scena della città che l'ha adottata, New York. Dopo un paio di lavori dedicati al Brasile incontra, in questo splendido live, Fred Hersch unanimemente considerato uno dei capiscuola del piano moderno. Come spesso (ma non sempre) accade quando due forti personalità vengono a contatto scaturisce una musica forte e dolce insieme, empatica e stimolante dal punto di vista melodico e armonico. Il repertorio è equamente diviso tra composizioni originali (tre di Hersch e una della Cohen) e standards ma, come nella migliore tradizione jazzistica, si percepisce prima lo spirito improvvisativo dei due rispetto alla parte scritta, lasciando prevalere fantasia e cuore sulla razionalità. Fra le composizioni originali spiccano la classica “A lark”, già presente in altre incisioni di Hersch, e il tributo a Lee Konitz in “Lee's dream” mentre “The peacocks” rimanda al duo Getz-Evans e “Mood indigo” e “Isfahan” testimoniano il lascito eterno della coppia Ellington-Strayhorn. Non serve cercare strane alchimie per rinnovare il jazz. A volte basta aderire con gli occhi di oggi alla bellezza ricevuta in dono dal passato.