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Recensendo [cd]: "Formidable" di Pat Martino
Scritto da Adriano Ghirardo   
venerdì 12 gennaio 2018
Il titolo del cd e la foto di copertina, in cui il settantasettenne chitarrista confronta il proprio profilo con quello di una statua raffigurante un leone, rappresentano quel mix tra ironia e coscienza di sé che solo i grandi musicisti si possono permettere. Ma la storia avventurosa del chitarrista di Philadelphia e la sua capacità di superare i gravi problemi di salute per iniziare una seconda carriera basterebbero per fargli calzare l'appellativo di “formidabile”. Con questo disco fa un pochino i conti con la propria avventura musicale alternando composizioni originali, tratte dai suoi dischi di varie epoche, e famosi standards col suo stile sempre originale a metà strada tra le radici nere di Wes Montgomery e la proverbiale tecnica che lo ha reso famoso già dagli anni '70. Il quintetto è completato da Alex Norris alla tromba, Adam Niewood al sax tenore, Pat Bianchi all'organo e Carmen Intorre Jr alla batteria ed il leader, pur guidando da par suo l'ensemble, lascia parecchio spazio solistico soprattutto ai fiati talvolta impegnati in botte e risposta che ricordano le “chases” del periodo bop. Ma il repertorio, oltre ai classici “In a sentimental mood” o “Duke Ellington's sound of love”, prevede brani di compositori moderni quali “El nino”, che Joey Calderazzo regalò all'ultimo quartetto di Michael Brecker, o scelte poco battute quali “Hipsippy blues” di Hank Mobley. In definitiva un disco di modern mainstream che, pur non innovando in maniera particolare, regala piacevolezza di ascolto e qualche emozione. Perchè Pat Martino, a differenza di ciò che affermavano alcuni detrattori dell'epoca, non è solo una "macchina di note" ma anche un musicista sensibile.