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Recensendo [cd]: "Two minuettos" di Paolo Fresu-Uri Caine
Scritto da Adriano Ghirardo   
mercoledì 21 giugno 2017
La critica si interroga (e si divide) da anni sulle prospettive del jazz contemporaneo. Se debba restare fedele alla radice afroamericana o se, in una epoca postmoderna come la nostra, debba produrre un meticciato culturale con le altre musiche del mondo. La risposta, nel caso di Paolo Fresu ed Uri Caine, pare scontata. Sono pochi, infatti, i musicisti che, come loro, sono passati da Miles Davis alle launeddas, da Mahler a Monk per fare solo alcuni esempi. L'occasione per un eterogeneo viaggio live è stata offerta dal Teatro dell'Elfo di Milano che, nell'inverno del 2015, li ha ospitati per tre serate dedicate alla musica barocca, agli standards jazz ed alle composizioni originali dei due. Oggi, pubblicato dalla Tuk Music proprietà del trombettista sardo, esce un riassunto di quelle tre serate da cui si evince l'intesa rodata da anni di esibizioni ed incisioni in studio. I due minuetti che aprono e chiudono il cd si alternano a "Nature boy", "I loves you Porgy" ed altri brani attinti dai repertori più vari e disparati.E' un disco jazz? Prima di rispondere si capisce che è un disco di Fresu e questo è già un dato importante in un'epoca piena di musicisti virtuosi senza anima ed originalità. Per il resto ci si continuerà a dividere. Ma, per ora, chiudiamo gli occhi e facciamoci guidare in altri due giri di ballo.