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Recensioni
Recensendo [cd]: "Live at Jazz Standard" di Mingus Big Band
Scritto da Adriano Ghirardo   
marted́ 21 dicembre 2010
La definizione di genio, spesso usata a sproposito, si adatta benissimo alla figura di Charles Mingus compositore ed arrangiatore tra i più raffinati della storia del jazz. A 30 anni di distanza dalla sua morte e grazie all’impegno della vedova Sue esistono oggi tre formazioni che ne perpetuano l’arte: la più famosa di queste è la Mingus Big Band colta qui nella notte di Capodanno tra il 2008 ed il 2009. Il repertorio è tratto in buona parte dalle storiche incisioni del 1959 “Ah-um”, “Blues and roots” e “Mingus dinasty” alternando classici quali “Goodbye Pork Pie Hat”, “Moanin’” e “Gunslinging Bird” a pagine rare come “Song with orange” e l’interessante “New now know how” caratterizzata da tempi dispari e da una struttura armonica originale. I solisti ormai storici di questa big band (Randy Brecker, Steve Slagle, Frank Lacy tra gli altri) improvvisano con buona ispirazione guidati dall’affiatata ritmica  formata da Dave Kikoski al pianoforte, Boris Kozlov al contrabbasso ed un rutilante Jeff "Tain” Watts alla batteria regalando ai presenti una emozionante riproposizione di pagine che non risentono per nulla del mezzo secolo passato dalla loro creazione. L’ennesima prova, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto il contrabbassista di Nogales abbia segnato lo sviluppo della “musica classica afroamericana” come egli amava definire il jazz.
 
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