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Recensioni
Recensendo [cd]: "U" di Astra e "Pura luce" di Mupe Ensemble
Scritto da Marco Scolesi   
venerd́ 22 dicembre 2023
La nascita di una nuova etichetta discografica indipendente per gli appassionati di musica è sempre una buona notizia. Soprattutto per gli appassionati curiosi ed esigenti, che amano una musica fuori dagli schemi, senza compromessi, che sa osare e mettere i "canoni" in discussione. In sostanza musica libera, senza alcun vincolo. E' il caso della Mupe, etichetta fondata nel 2022 dal batterista e percussionista Filippo Abrate. Da poche settimane sono usciti i cd numero 5 e numero 6 della produzione, che si fa notare anche il bel lavoro grafico delle copertine. Si tratta di "U" di Astra e di "Pura luce" del Mupe Ensemble.
"U" di Astra, live in Milano, è la seconda uscita del quartetto, composto da Alessandro Luppi (clarinetti, sax alto), Giovanni Falascone (piano, live electronics), Thomas Canna (percussioni) e Filippo Abrate (percussioni). "Astra" è una composizione di Abrate divisa in quattro parti. Il lavoro è dedicato ai pianeti e ispirato alla loro energia vibratoria (Saturno, Sole, Luna, Terra). E' inevitabile pensare, anche se siamo su coordinate musicali differenti, ai lavori che John Coltrane dedicò alla sua ricerca "astronomica" ("Stellar regions" e soprattutto "Intertellar space"). La suite parte lenta a sinuosa, poi si apre alla pura improvvisazione free e quindi ridiscende verso la quiete della Terra. Un lavoro (e un volo) magnetico.
"Pure luce" del Mupe Ensemble é un progetto di residenza artistica creato da Abrate. L'organico è composto da Samuele Lauro (tromba), Francesco Assini (tromba), Francesco Salmaso (sax tenore), Marco Bellafiore (contrabbasso), Thomas Canna (percussioni) e Filippo Abrate (percussioni). La residenza ha avuto luogo nel giugno 2023 in una vecchia cascina immersa nella campagna canavesana (Teatro "B. Bertagnolio" di Chiaverano). Sei giovani musicisti, provenienti da diverse parti d'Italia, si sono riuniti per una settimana lavorando alla creazione di musica originale. I parametri che li hanno ispirati e guidati nella ricerca sono stati l'attenzione per il suono puro e la vibrazione della singola nota, la ricerca timbrica e il rapporto con il silenzio, la stratificazione sonora basata sulla ripetizione e il canto applicato a una dimesione corale. La suite scritta da Abrate "Zadkiel" (arcangelo della libertà, della benevolenza, della grazia, e angelo patrono di coloro che perdonano) è divisa in 7 "raggi" e apre il cd in maniera sontuosa e a tratti oscura, ma anche con aperture "melodiche" delineate dalle trombe. Non mancano elementi di minimalismo e free. Seguono la ricerca sonora sperimentale di "Sagoma, sii sostanza" di Canna, il fraseggio più prettamente jazz di "Trascendere l'errare" di Salmaso e l'onirica "Corpi" di Bellafiore. "Questa musica - dicono - è dedicata al pubblico, presente e futuro". Un disco mai prevedibile, fuori da ogni retorica, avventuroso eppure di piacevole ascolto.
Quella della Mupe è una musica coraggiosa e di grande fascino. E anche se è dura sopravvivere per le etichette discografiche indipendenti auguriamo alle Mupe una lunga e fruttuosa vita.
 
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