| Home | Cerca | Galleria Immagini | The Mellophonium Bookshop |
venerdì 19 aprile 2024
Direttore: Romano Lupi
Responsabile online: Marco Scolesi
| News | Articoli | Rassegne | Recensioni | Interviste |
Rassegne
Sanremo: il Punk Bop Trio di Ari Hoenig, tra ricerca e tradizione, è uno scrigno di tesori
Scritto da Adriano Ghirardo   
lunedì 28 febbraio 2011
SANREMO - Ascoltare il Punk Bop Trio, guidato dal batterista statunitense Ari Hoenig e completato dal chitarrista israeliano Gilad Hekselman e dal contrabbassista inglese Orlando Le Fleming, significa scoperchiare uno scrigno di tesori in cui è contenuta la vasta storia del jazz e l’anelito di ricerca ed innovazione tipico delle migliori espressioni della musica afroamericana. Al termine di una lunga tournée europea i tre si sono esibiti nella cornice del Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo per l’anteprima della seconda edizione dell'Uno Jazz Festival che si terrà tra la fine di giugno e l’inizio di luglio a Sanremo. Il concerto si è basato sull’interpretazione dei brani composti dal leader per il nuovo cd "Lines of oppression" inciso per l’etichetta indipendente francese Naive ed è difficile spiegare con parole la caleidoscopica varietà degli sviluppi musicali. Approfittando di un notevole interplay sviluppatosi in anni di collaborazione in studio e dal vivo i tre si permettono di stravolgere armonicamente e ritmicamente gli spunti di partenza creando variazioni di dinamica che vanno dal tenero sussurro all’esplosione sonora più violenta. In questo la tecnica, notevole ma utilizzata sempre per fini musicali e mai come puro compiacimento esteriore, e la fluidità esecutiva sembrano rendere semplice una esibizione molto intensa che il pubblico presente ha dimostrato di seguire con attenzione. Gilad Hekselman è ormai una certezza nel panorama chitarristico internazionale e dimostra di saper unire gusto melodico e raffinatezza armonica nelle sue improvvisazioni in cui linee singole si alternano a frasi ad accordi con risultati che lo pongono all’assoluta avanguardia jazzistica. Orlando Le Fleming, all’apparenza in ombra rispetto al protagonismo dei suoi compagni, rappresenta l’ancora a cui si legano i solisti donando certezza alla pulsazione ritmica che diversamente rischierebbe di essere troppo libera. Nell’inevitabile bis i tre si sono lanciati in una splendida rilettura del capolavoro chapliniano “Smile” regalando, nell’unico brano attinto dal repertorio immortale degli standard, fraseggi moderni ed emozioni classiche. Che dire dunque? Una serata che ha legato qualità musicale e solidarietà in quanto il ricavato verrà devoluto alla onlus Toko Vato operante in Africa: se queste sono le “Pillole di Uno Jazz” non possiamo che ringraziare la direzione artistica ed attendere con impazienza di saziarci col festival vero e proprio.

(10 fotografie di Umberto Germinale alla pagina 48 della Galleria immagini)
 
<< Inizio < Prec. 671 672 673 674 675 676 677 678 679 680 Pross. > Fine >>

Risultati 672 - 672 di 953